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ciao Tizfrat (!) ho saltellato qua e là tra sito e blog e quello che mi dice è che l'attitudine a guardare e a vivere la realtà da visuali diverse, con diversi strumenti di comprensione e di espressione sembra quasi connaturata, o conculturata?, a molti archeologi: sarà l'abitudine a cercare di rintracciare il pensiero degli esseri umani a partire dagli oggetti materiali? Oppure è questa attitudine personale onnivora che ispira molti archeologi a fare gli archeologi? boh..., e poi, perché anch'io condivido in pieno la passione per la qualità estetica della materia(bella l'intervista)? Trovo bellissime, come molti di noi, le superfici dei muri o le consistenze dei cocci: sarà una perversione archeologica? o invece ha a che vedere con le ragioni che ci hanno fatto diventare archeologi. Beh,con questi interrogativi possibili solo a notte fonda, ti saluto e arrisentirci :)