La parentesi della scrittura

Page V&R 2/12.2009

Tra la Vita e il Mito

ROSANNA D'AURELIO

Durante una delle mie ricerche d'archivio sui luoghi d'Abruzzo nell'estate del 1998, incontrai Rosanna, tra i libri antichi e moderni della sua stanza di lavoro, presso la Biblioteca "P.Ovidio" di Sulmona, di cui è l'attuale direttrice. Intuì subito il suo carattere brillante, forte e determinato dietro a quel sorriso dolce e rassicurante e tutto un mondo di innumerevoli interessi dietro a quello sguardo attento e curioso. Presto la conobbi attivissima in ogni ambito culturale, dalle lettere alle arti, dalle arti alle tradizioni popolari e alla glottologia, dai dialetti al teatro. Proprio qualche anno fa, con la sua grinta ed il suo spirito d'iniziativa, la vidi ideare e creare il "Leggìo", una rassegna che è diventata presto un luogo d'incontro per tutti coloro che amano scrivere: scrittori e poeti di ogni genere, letterati e studiosi di varie discipline umanistiche. Impegnata nel sociale, fa di ogni occasione culturale anche un momento di  sensibilizzazione ai problemi che riguardano la comunità della sua città: Sulmona, città d'arte e di storia secolare, patria del poeta  Ovidio, da lei molto amato. Da sempre la scrittura poetica l'accompagna nelle sue vicende di "promotrice del LIBRO" inteso come luogo privileggiato della conoscenza. E scrive, scrive di se, dei suoi sentimenti, della Vita e dei miti che ne sottendono gli aspetti più intimi e pure universali. E' autrice di molti saggi, articoli e poesie, di cui diamo qui di seguito una lettura molto parziale ma significativa, con alcuni suoi versi. Una penna, la Sua, di  certa memoria e di indubbio valore nella letteratura abruzzese, che mi trova  da sempre affezionata e stimata lettrice.  

 Tiziana Fratini.

 Da "MITI DI EROS tra classicità e antropolgia",  Catalogo della mostra su Eros e Mito di Bianca Santilli, 2004. Quaderno peligno dell'Associazione Culturale Voci e Scrittura.

Sindrome d'Arianna

Indolente, hai sommerso di dolore

notti affamate, che ho trascorso insonne,

con artigli amorevoli hai scavato

il petto mio, fino a giungere al cuore

e l'hai ghermito e l'hai divorato,

e la bocca hai nettato con lenzuola

intrise degli odori d'altre donne.

Hai fatto a pezzi tutte le certezze,

con il ghigno sornione del felino

che sbrana lentamente la sua preda.

Sazio, per altre terre sei partito.

Stremata, ho aperto la mia casa al vento,

per spazzare le ceneri consunte

d'un sentimento che non c'era stato.

Anni, e sommati ancora mesi e giorni,

poi, per fatale incrociarsi di strade,

negate lungamente al mio vagare,

fantasma inaspettato tu ritorni.

Un dubbio leggo nell'azzurro sguardo.

Troppo brucia nel petto la risposta.

Un ciao veloce, "sono già in ritardo".

Rosanna D'Aurelio.

DENTRO UN SOGNO 

A fine d’orizzonte un mare muto

 annega nella volta senza tinta,

bianco d’ossi di seppia l’arenile

accoglie valve brune di conchiglia.

Percorro, senz’ombra,

sentieri lambenti

vascelli relitti

piagati di sale,

radici divelte  

 fiorite di stracci,

cordami rappresi

d’antichi sudori.  

Lo scheletro convesso d’un ombrello,

 pennone di brandelli rarefatti,

volti a varchi spinosi i passi stanchi,

reca alla soglia di silenzi oscuri.     

Perversa attrazione

 mi spinge nel nulla

 dell’orbita  nera

il vento le orme

dilegua, estrema

memoria di me.                                 

 Rosanna D’Aurelio

1° premio-Ancona 17 giugno 2004