UNA VITA DEDICATA ALLA PROTOSTORIA

 

Renato Peroni

 

Per me, un’allieva affezionata, come i tanti studenti che nel susseguirsi degli anni accademici ebbero la possibilità di imbattersi nella figura carismatica del Prof. Renato Peroni, non è facile tracciarne memoria,  a pochi giorni dalla scomparsa avvenuta il 4 maggio 2010, in alcune pagine di questo sito dedicato alla cultura italiana.

 

Nella piccola guida didattica del 1987, “Broglio di Trebisacce. Cronaca di uno scavo e di un esperimento didattico” di cui mi fece omaggio con la dedica “A Tiziana, con affetto e gratitudine. R.Peroni, 27.7.90”, il mio professore racconta per la prima volta  le vicende della scoperta nel 1978 dell’antico abitato calabrese di Broglio (CS), da cui presero avvio gli scavi sistematici e fortunati degli anni successivi, che getteranno luce fin dall’epoca sulle limitate conoscenze della protostoria dell’Italia centro-meridionale, quando ancora intere aree geografiche, come appunto la Calabria, restavano del tutto inesplorate per l’età del bronzo e del primo ferro. Peroni riferendosi all’incredibile scoperta, a cui lo legheranno trentadue anni dei suoi studi,  non manca di ricordare un suo primo speciale gruppo di studenti che già allora lo seguivano come “un quartetto di ragazzi straordinariamente in gamba” formato da FRANCESCO DI GENNARO, ANDREA CARDARELLI, ALESSANDRO GUIDI e MARCO PACCIARELLI, che oggi, “eredi del suo insegnamento” insieme a uno stuolo di moltissimi altri ex suoi allievi, figurano tra gli studiosi di protostoria italiana ricoprendo vari ruoli accademici e istituzionali nell’ambito della comunità scientifica nazionale e internazionale. Mi vengono in mente ISA DAMIANI, FLAVIA TRUCCO, CLAUDIO GIARDINO, IDA MACCHIAROLA, VITTORIA BUFFA, VINCENZO D'ERCOLE, M.ANTONIETTA FUGAZZOLA DELPINO, FULVIA LO SCHIAVO, PAOLA PIANA AGOSTINETTI, GIOVANNA BERGONZI e tanti altri ancora, anche miei coetanei,  che mi riservo di nominare oltre.

 

La lettura di queste “sue memorie” degli anni ’70 da sole bastano già a comprendere da un lato, il contributo fondamentale offerto da Renato Peroni, con la passione delle sue ricerche e l’efficacia dei suoi scritti, allo sviluppo e alla definizione della Protostoria come una disciplina storica avente una sua precisa e autonoma identità rispetto alla tradizione di studi preistorici e classici, che era stata prevalente fino agli anni ’50 del secolo XX in Italia, e dall’altro, la sua comprovata attitudine all’insegnamento che ha segnato intere generazioni di studiosi nel nostro Paese.

Come tutte le personalità complesse e di alto spessore culturale, non era privo di spigolosità caratteriali suscitando, da parte dei suoi colleghi, sentimenti talvolta contrastanti. Resta un dato di fatto che egli ha dedicato tutta la sua vita con slancio e partecipazione alla Protostoria e come lui stesso ebbe a confermarmi a Broglio, prima ancora, ad una vivace e seria didattica delle antichità. Tiziana*

Zoom › Renato Peroni

RENATO PERONI IL MIO RICORDO DI ALLIEVA

 

 Broglio 1

(foto 1: campagna di scavi a Broglio di Trebisacce del 1990, il Prof. Peroni con maglietta bianca al centro parla ai ragazzi della sua missione. foto T.Fratini)

 

 

Proverò a delineare qui di seguito un breve profilo professionale e umano dello studioso Renato Peroni, prendendo spunto oltre che dalle note accademiche e ufficiali soprattutto dai miei ricordi che, con un veloce sbalzo, mi riportano ad una mattina di primavera del 1988.

Mentre visitavo i locali universitari di Via Palestro, 63  a Roma, mi capitò di sentire dal vano delle scale l’eco di una voce ben chiara, distinta, di una tonalità piuttosto alta, con un timbro oserei dire “quasi radiofonico”, che proveniva da una delle aule del II piano. La curiosità mi spinse ad avvicinarmi e ad entrare nell’ultima stanza del breve corridoio di sinistra dove potei scorgere il professore, che con un atteggiamento quasi conviviale, svolgeva una lezione dietro ad una serie di tavoli disposti a ferro di cavallo intorno ai quali erano seduti attenti e partecipi, numerosi studenti. Mi colpì da subito la sferzata e la forza consapevole e incisiva delle sue parole sui presenti, ragazzi che non riuscivano a distogliere lo sguardo e l’udito da lui, catturati da quella passione per la ricerca e lo studio che in modo indelebile avrebbero segnato, di lì in poi,  anche il mio percorso universitario.  Mi accorsi subito della sua genialità intellettuale e restai rapita dalla sua preparazione e dal suo approccio metodologico alla ricerca archeologica. Decisi così di seguire i suoi corsi di Protostoria europea, insegnamento che gli era stato conferito come docente universitario presso l’Ateneo della Sapienza fin dal 1963, abbandonando il percorso degli studi etruscologici  che intanto avevo intrapreso.  Gli anni dal 1988 al 1995 furono davvero decisivi  per me e per il mio futuro di archeologa.

Durante quel processo di apprendimento che vede coinvolti maestro e allievi, affrontai numerose difficoltà, limiti oggettivi d’iniziato ad una nuova disciplina, lavorai in modo estenuante, come tanti altri studenti, imparando attraverso la schedatura, la catalogazione, la minuta descrizione dei materiali archeologici e soprattutto la classificazione tipologica dei reperti - di cui Peroni all’epoca proponeva già nuove codifiche per un preciso contributo alla cronologia dei contesti dell’età del bronzo - che esercitare l’attività di archeologo comporta un alto grado di responsabilità nei confronti della ricostruzione e della comprensione dei processi storici.  Tutti gli allievi del Prof. Peroni non dimenticheranno mai le giornate intere trascorse nella Biblioteca, nelle Aule o nel Sottoscala di Via Palestro 63, talvolta fino al tardo pomeriggio o alla sera, a compilare schedini e schedoni di materiali archeologici, tipologie e tabelle di seriazione cronologica per gli esami e poi infine, per la tanto sudata e sospirata laurea con una tesi a dir poco quasi sempre “lunga e monumentale” in Protostoria europea. I lavori di tesi finiranno quasi sempre per essere pubblicati, a discapito è vero di un inevitabile allungamento del percorso universitario per ciascuno dei suoi studenti, ma a vantaggio in generale degli studi di protostoria per gli importanti risultati e contributi offerti dalle ricerche della Sua Scuola, ricerche che ha sempre favorito con il suo stesso audace e innovativo temperamento. Io stessa mi laureai con una tesi sulla protostoria della Valle del Pescara studiando cospicui materiali inediti provenienti dalle diverse ricerche condotte tra gli anni ’70 e ’80 in Abruzzo, edita poi nei Quaderni del Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara.

In uno dei giorni che precedettero la discussione della mia tesi, in un pomeriggio caldissimo di fine luglio del 1995, mi apprestavo per l’ennesima volta a consegnare una bozza del lavoro al professore per le ultime correzioni e mi dirigevo verso la sua abitazione. Lo vidi venirmi incontro con una certa premura per togliermi dalle mani la borsa che conteneva il pesante fardello dei volumi della tesi! In quell’occasione ebbe a dirmi che era la prima volta che un professore portava la borsa ad un suo allievo, quando solitamente si assiste al contrario! Lo ringraziai per il gesto eccezionale compiuto nei miei confronti e da allora, serbo nel cuore quella scena come segno di uno sprone continuo a migliorarmi negli studi e nella mia professione di archeologa, con la speranza di avergli reso merito e riconoscenza per il suo incoraggiamento oltre che per i suoi preziosi consigli.

 

Broglio 2

 (foto 2: Il Prof. Renato Peroni alla setacciatura. Arch.foto T.Fratini)

 

 Nel 1990 ebbi anche l’opportunità di partecipare ad una campagna di scavo organizzata nell’insediamento dell’età del bronzo di Broglio di Trebisacce in Calabria, portato alla ribalta, come ho già ricordato, nel panorama delle più importanti scoperte archeologiche della protostoria italiana, grazie all’identificazione di Peroni insieme al suo allievo Andrea Cardarelli nel 1978 e alle indagini messe in atto, sotto la sua continua direzione scientifica e negli ultimi anni condivisa con il suo allievo Alessandro Vanzetti, dai suoi vari collaboratori fino ad oggi, in una serie di tappe ripercorribili nella numerose pubblicazioni sulla Sibaritide e l’alto arco ionico calabrese (da Ricerche sulla Protostoria della Sibaritide, 1,  con G. Bergonzi, A. Cardarelli, P.G. Guzzo, L. Vagnetti, 1982 in poi). A tutt’oggi il sito di Broglio di Trebisacce rappresenta lo scavo più importante per la conoscenza delle civiltà preelleniche della Calabria durante il millennio che precedette la colonizzazione greca (circa 1700-700 a.C.). In particolare è uno dei luoghi in Italia dove meglio sono stati individuati e studiati gli intensi rapporti con  la civiltà dei palazzi micenei dell’Egeo, cantati da Omero.

Proprio in memoria delle esperienze di studio condivise a Broglio, al Prof. Peroni dedico queste pagine del mio sito, unitamente ai versi di una poesia “La collina dei venti” che scrissi proprio a Broglio durante la campagna di scavi del 1990 (foto 1). Dopo aver ascoltato le mie canzoni, tra cui “Lamento per il Sud”, una melodia che ho composto sui versi di Salvatore Quasimodo, eseguite alla chitarra nel laboratorio-magazzino dei reperti, un luogo piuttosto insolito per uno spettacolo  serale,  alla presenza di un gruppo di Svedesi giunti in visita agli scavi, Peroni mi chiese una copia della canzone autografata e mi incoraggiò, senza perdere di vista gli studi archeologici, a perseguire anche il mio amore per la musica e la scrittura. Cosa che poi nella mia vita ho fatto! Ecco che lo rivedo mentre applaude divertito alla mia performance artistica insieme a tutti i componenti della missione, meditativo sotto un ulivo in cima alla collina di Broglio a raccogliere i suoi appunti di scavo, prendersi il suo tè del pomeriggio nel laboratorio della missione in compagnia dei disegnatori e dei membri dell’équipe, oppure con la cazzuola in mano a setacciare la terra in cerca di quei “preziosi cocci” che lo hanno reso felice insieme ai ragazzi del suo scavo (foto 2). Grazie Professore, a nome anche degli altri del mio millesimo(*) e, credo, di tutti gli studiosi che l’hanno conosciuta! Tiziana Fratini* scripsit 7.3.2010

 

(*Ricordo: Valentina Leonelli, Franco Campus, Stefania Bagella, Francesca Farina, Sara Tiziana Levi, Marco Bettelli, Luciano De Camillis, Serena Cosentino, Gianfranco Mieli, Daniela Tabò, Lucia Rosini, Mario Sbarra, Ileana Gagliardi, Cristiano Iaia, Alessandro Mandolesi, Paolo Boccuccia, Raffaele Piatti, Brunella Badei, Daniela De Angelis, Valentina Fontana, Günter Kaufmann, Luca Mercatucci, Claudio Moffa, Geraldine Pizzitutti., insieme alle disegnatrici: Stefania Peccirillo, Stefania Cicellino, Cristina Damiani)

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE

 

Peroni 1956: Zur Gruppierung mitteleuropaischer Griffzungendolche der spaten BZ, Badische Fundberichte 20/1956

Peroni 1959: Per una definizione dell’aspetto culturale subappenninico, Roma 1959 (Mem.Acc. lincei, Classe di Scienze morali etc., serie VIII, vol. IX).

Peroni 1961: Bronzi dal territorio del Fucino, Firenze 1961 (Riv. Sc. Pr. 16)

Peroni 1961bis: Ripostigli delle età dei metalli 1-2, Firenze 1961 (Inv.Arch. Italia fasc. 1 e 4/1967)

Peroni 1963: L’età del bronzo media e recente tra l’Adige e il Mincio, Verona 1963 (Mem.Mus.Civ.St.Nat. XI).

Peroni 1963bis: La Romita di Asciano (Pisa), Firenze 1963 (BPI)

Peroni 1965: Significato degli scavi nel deposito e ceramiche di Palidoro, Quaternaria 7/1965

Peroni 1967: Considerazioni ed ipotesi sul Ripostiglio di Ardea, Roma 1967

Peroni 1967bis: Archeologia della Puglia Preistorica, Roma 1967

Peroni 1971: L’età del bronzo nella Penisola Italiana, I: L’antica età del bronzo, Firenze 1971.

Peroni 1973: Studi di cronologia hallstattiana, Roma 1973 p. 58 sgg.

Peroni 1975 (a cura di): Studi di cronologia delle civiltà di Este e Golasecca, 1975

Peroni 1988: Comunità e insediamento in Italia fra età del bronzo e prima età del ferro, in Storia di Roma , I: Roma in Italia, 1988 p. 7 sgg.

Peroni 1989: Protostoria dell’Italia continentale. La penisola italiana nelle età del bronzo e del ferro, in Popoli e civiltà dell’Italia antica, IX, Roma 1989.

Peroni 1989bis: Enotri, Ausoni, Itali ed altre popolazioni dell’estremo Sud d’Italia, in AA.VV. Italia omnium terrarum parens, Milano 1989 p. 113 sgg.

Peroni 1994 – Introduzione alla Protostoria Italiana, Laterza 1994

Peroni 1999 (con G.L.Carancini): L’età del bronzo in Italia: per una cronologia della produzione metallurgica, Perugia 1999

Peroni 2004: L’Italia alle soglie della storia (I ed. 1996), 2004 Laterza

Peroni 2008: Comunità e insediamento in Italia fra età del bronzo e prima età del ferro, in Storia dei Greci e dei Romani, vol. 13, Einaudi 2008

 

 

 

Mi scuso per eventuali imprecisioni presenti nel testo o omissioni di nomi di persone legate da rapporti di studio e di stima con il Prof. Renato Peroni, che vi pregherei eventualmente di segnalarmi. Chiunque lo desidera, potrà liberamente contribuire con un proprio scritto o con delle foto inedite a suo nome, a queste pagine di ricordi a lui dedicate, inviando il proprio contributo alla mia casella di posta elettronica tiziana.fratini@virgilio.it

La collina dei venti

 

Alle spalle della rupe del Castello

una ripida e tortuosa via

cinge i fianchi dell’antico pianoro,

di ulivi si veste l’argillosa terra,

di selvaggio profuma

la collina dei venti.

Là, dove sbocca il Marzuca

sono le case dei padri

custodite ancora nella zolla,

là, dove il Saraceno

d’inverno brulica d’acqua

è la dimora del sole.

Alle pendici del Pollino

è una visione di mare senza fine,

nell’ampia curva della piana di Sibari.

Là, giunge l’eco del fragore delle onde

a coprire le voci delle prime genti

e il chiasso dei navigatori.

Sguardi presenti e indiscreti:

gli spiriti dei padri.

 

Tiziana Fratini scripsit a Broglio il 13.9.1990

 

I testi di questa page sono stati pubblicati dal Prof. Piero De Vita anche nel sito http://www.trebisacce.info/Home/tabid/36/articleType/ArticleView/articleId/270/E-MORTO-IL-PROF-RENATO-PERONI.aspx accanto ad altri scritti in memoria del Prof. Renato Peroni.

L'ultima lezione all'Università del Prof. Renato Peroni nel giugno del 2003, con pranzo di saluto insieme ad un folto gruppo di allievi ed ex-allievi. Per l'occasione viene indossata una simpatica maglietta con il ritratto del docente!

E' possibile inoltre iscriversi su Facebook al Gruppo "Allievi e non solo di Renato Peroni" fondato da Assia Kysnu Ingoglia, spazio sul web che contiene altre testimonianze, video e fotografie in ricordo del Prof. Renato Peroni. 

GRAZIE PROFESSORE...Martedì scorso è scomparso improvvisamente il Prof. Renato Peroni, ordinario di Protostoria Europea all'Università La Sapienza di Roma. Questa notte alla mia scrivania ho sentito il desiderio di ricordarlo con alcuni scritti sulla page Zoom che vi invito a visitare. Nel mio cuore il dolore e la tristezza per la sua perdita si mescolano alla gratitudine che come allieva mi sento di esprimergli per l'eredità culturale, gli insegnamenti preziosi e l'esperienza umana che mi ha lasciato. Il mondo accademico nazionale e internazionale perde una grande figura di intellettuale che ha speso tutta la sua vita nella studio della protostoria,  italiana ed europea, attraverso una seria e costante ricerca e una vivace e stimolante attività didattica che l'hanno fatto apprezzare da tutti, studenti, archeologi e colleghi dei vari atenei ed istituti italiani ed esteri. Una mia melodia scritta sui versi di Salvatore Quasimodo "Il Lamento per il sud" era una delle sue preferite e nell'inciso riportava i versi del poeta "...più nessuno mi porterà nel sud..." che ora ancor più sottolineano il suo mancato ritorno nella missione di scavo che per tanti anni gli fu cara in Calabria, nell'insediamento di Broglio di Trebisacce, anche se penso che lui ora potrà far parte di quei Padri delle origini che guardano dall'alto quelle terre antiche. Grazie professore! tizy scripsit 8.2.2010

Biografia

 

Renato Peroni era nato a Vienna il 16 dicembre 1930, allievo di Hermann Müller-Karpe, direttore dell’Institut für Vor-und Frühgeschicte dell’Università di Francoforte, noto principalmente per i volumi dell’opera  Handbuch der Vorgeschichte (1966 e sgg.) e Einfübrung in die Vorgheschichte (Munchen 1975 – trad. ital. “Introduzione alla preistoria”, Laterza 1979). Già agli inizi della sua straordinaria carriera accademica era inserito con un breve curriculum nel II volume del Handbuch zur Ur-und Frühgeschichte Europas (a cura di Jan Filip) del 1969 con le sue principali pubblicazioni aggiornate al 1967 (Peroni 1956, 1959, 1961, 1961bis, 1963, 1963bis, 1965, 1967). Accademico dei Lincei, oltre all’incarico di Professore ordinario di Protostoria Europea all’Università di Roma, ha ricoperto anche il ruolo di Ispettore archeologo alla Soprintendenza alle Antichità di Roma V e oltre alla missione di Broglio ha diretto scavi archeologici ad Allumiere, Narce, Palidoro (Rm), Pianello di Genga (Ancona). Rispetto alla poderosa mole di titoli bibliografici che gli appartengono (in cui è stato autore, coautore o curatore), costituita da contributi su aspetti e problemi diversi della Protostoria italiana ed europea,  restano fondamentali per lo studio delle società pre-statali che caratterizzano la storia dal III al I millennio a.C.  le sue pubblicazioni non solo monografiche di carattere generale, su singole regioni, su singoli periodi e sulla cronologia delle età del bronzo e ferro. (Peroni 1969, 1971, 1973, 1975, 1988, 1989, 1989bis, 1994, 1999, 2004). Negli ultimi anni della sua attività universitaria con le edizioni All’Insegna del Giglio di Firenze ha fondato e curato la Collana “Grandi contesti e problemi della protostoria italiana” nell’ambito della quale vengono pubblicate importanti monografie su varie tematiche dell’archeologia della protostoria. Nel 2006 la pubblicazione di un volume di “Studi di Protostoria” in suo onore (edizione All’Insegna del Giglio), in occasione della fine della sua attività di professore, ha rappresentato un segno tangibile della riconoscenza dei suoi allievi che in oltre quarant’anni di insegnamento si sono potuti avvalere come è stato scritto “della sua inimitabile metodologia didattica” e di tutti coloro che si sono potuti confrontare con i suoi insegnamenti, con le sue modalità di approccio alle fonti archeologiche e con le sue prospettive di ricerca. Chiude la rassegna dei vari contributi scientifici redatti per questo volume un articolo dello stesso Renato Peroni rimasto inedito dal 1988 e un suo profilo intitolato “Il carattere di un maestro” scritto da Andrea Carandini, archeologo molto noto soprattutto per i suoi scavi sul Palatino, che per sottolineare alcuni aspetti della straordinaria personalità del Professore Peroni dice:” Oltre ad essere uno studioso sistematico, Peroni si è dedicato ai giovani, si è appassionato e li ha affascinati. E’ solo sottoponendosi all’alta temperatura del coinvolgimento intellettuale ed emotivo […] che si diventa sul serio ricercatori.  Le sue ultime apparizioni in pubblico nel 2009 a me note sono state a Broglio in occasione della presentazione dello spettacolo teatrale, a lui dedicato in segno di riconoscenza per quanto fatto in Calabria, dal titolo appunto “Un villaggio nella memoria – Broglio di Trebisacce” dello studioso Piero De Vita, ispirato alla protostoria del luogo dove nel 2000-2001 è stato realizzato un Parco Archeologico e dell’inaugurazione del Museo Civico di Cosenza “dei Brettii e degli Enotri” nel complesso monumentale di S.Agostino. T.Fratini scripsit 7.5.2010

 

 

N.B. E' possibile scaricare questa breve biografia di R.Peroni con bibliografia essenziale, in formato pdf. dal blog  http://parentesidellascrittura.myblog.it dal post dell'8 maggio 2010 che lo riguarda.