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SPAZI IMMAGINARI di Mario Lanzione

5 dicembre 2009 - 7 gennaio 2010

c/o IMMAGINARIA arti visive gallery di Firenze

Lanzione

Squarci di luce aprono le tele di Mario Lanzone, in una sequenza di sovrapposizioni di colori, dai più tenui e luminosi, ai più decisi e scuri. Squarci di luce irraggiano svariate policromie dall'oscurità, invadendo la tela, o imprigionati da essa, dietro apposite fessure, ne suggeriscono l'intensità e la forza. Morbide pennellate seguono linee geometriche, nell'intento di visitare realtà fisiche e interiori che uniscano l'immaginario al reale, l'effimero della materia al soprannaturale, nell'idea che l'artista si prefigge di trasmettere.

La composizione pittorica talvolta sfugge dalla spigolosità delle forme, in linee più sinuose, come nel quadro qui proposto nel 2003, altre volte sottolinea con risparmi di colore figure più marcate e oggettivamente più resistenti all'introspezione.

La pittura di Mario Lanzione è davvero uno specchio dove la luce si scompone nei colori di un'anima universale, che riguarda i percorsi vitali della materia, i nostri viaggi fantastici e interiori nella ricerca di qualcos'altro che è altrove e al di fuori di noi. Vale davvero la pena di visitare i suoi "spazi immaginari" per viaggiare attraverso i suoi squarci di luce fino a toccare l'indefinito.

Tiziana Fratini

Dal Catalogo "Spazi Immaginari" Ed.IMMAGINARIA arti visive gallery 2009, una pagina di...

 

- ……..La ricerca di Mario Lanzione si è venuta decisamente caratterizzando in chiave lirica da circa dieci anni a questa parte, dopo un esordio informale nei primi Settanta, subito coinvolto nell’impiego della carta, allora in strappi (1974). Nel 1977 infatti Lanzione lavorava con carte veline e tempera, cercando trasparenze, filtrazioni di luce, in un evidente lirismo introspettivo, che valutava il rapporto con la realtà soltanto se intimisticamente filtrabile. In questi termini, in un cromatismo bassissimo, appena affiorante, ha lavorato fino al 1980, quando hanno cominciato a manifestarsi nelle sue proposizioni, fra filtrazioni e impronte segniche, sempre in tempera e carte veline, prime definizioni di spartiture geometriche. Che in particolare nel 1983 hanno preso consistenza come costituite trasparenze luminose (tema della “finestra”, ricorrente nei titoli), attraverso un colore appena più acceso in risalti di senso strutturale, là dove infatti si insinuavano sorta di spigolature geometriche come trama portante (anche ironicamente) del dipinto. Una nuova stagione nella ricerca pittorica di Lanzione si definisce nel 1986 nell’organizzarsi di una spazialità a setti compenetrati, nell’uso solido dell’acrilico che permette l’accendersi del colore, anche in accenni atmosferici serrati in costruzioni strutturali geometriche. Il lirismo di Lanzione si fa allora più spaziale. E nelle tele del 1987 le costruzioni sono più forti e complesse, e cromaticamente sostenute, in un gioco di ambiguità spaziali arricchite da incastonamenti evocativi di frammenti appunto d’accenno atmosferico naturale, in isolati riquadri. Un grande respiro spaziale, e un senso di arcano, anche, di una certa magicità di presenze, mi sembrano avvertibili in queste nuovissime prove…………….. .-

Enrico Crispolti

da “Una linea napoletana”, a cura di Enrico Crispolti, catalogo della mostra tenutasi al Palazzo Marchi di Pordenone, Edizioni Mazzotta, Milano, 1987.

RIFERIMENTI ESSENZIALI:

Per il Catalogo "Spazi immaginari" a cura di Marco Alfano, vedi:

www.galleriaimmaginaria.it

Per un profilo sulla pittura di "Mario Lanzione, Spazio-tempo-luce":

www.angelusnovus.it/catalogo/lanzione.htm

Un contributo sulle "vibrazioni geometriche nella materia" di Mario Lanzione, scritto da Rosario Pinto è inserito inoltre nel sito:

www.rossofenice.it/rossofenice/Mario_Lanzione.html

 

La ricerca dell'equilibrio tra il RAZIONALE e l'IRRAZIONALE.

 

Ho intervistato Mario Lanzione nel pomeriggio del 5 dicembre 2009, all'inaugurazione della sua mostra personale "Spazi immaginari" organizzata a Firenze da IMMAGINARIA arti visive gallery. Alla mia unica e forse un pò scontata domanda: <<In che cosa consiste la sua arte?>>, mi ha dato una sola lunga risposta significativa che attraversa tutta la sua produzione pittorica: <<Il mio è un continuo lavorare tra la MATERIA e le GEOMETRIE, intese com elementi irrazionali e razionali che si confrontano>>. Infatti se seguiamo il percorso delle sue pitture vediamo come sono presenti tre elementi irrazionali: la "materia", che può essere circoscritta in accumuli; la "luce", imprigionata tra le forme, l'intarsio sottostante il primo piano pittorico,  teso a rendere un universo concepito e fatto di strati (vedi Spiraglio con luce rossa, 1999), la tridimensionalità è poi raggiunta attraverso trasparenze di più piani, che finiscono per essere distrutti da tagli, verticali e orizzontali, in una ricerca talvolta vorticosa verso il basso (vedi Abisso di luce, 2004). In questi equilibri di forme e di spazi  si apre talvolta un baratro, contraddistinto da una parte di colore scuro, che indica uno sprofondamento ancor più verso il basso, verso l'infinito (vedi Abissi cosmici, 2008). Ma lo stesso infinito si può trasformare a sua volta in un labirinto rappresentato da aperture multiple, una nell'altra, rispetto ad un orizzonte irreale, dalla linea curva. Gli elementi irrazionali interagiscono con una geometria finita e commensurabile e così ritrovano il loro equilibrio razionale, come la materia quando viene imprigionata in uno spazio preciso. Ma l'arte di Lanzione non fisce qui, va oltre...e ci conduce ad esplorare spazi e confini illimitati seguendo le sue linee, i suoi colori, le immagini dei suoi luoghi come nella gallery che vi propongo qui sotto, di seguito, con foto scattate da Marco Mezzetti.

Tiziana Fratini

 

A completamento di questo viaggio nell'arte di Mario Lanzione, per vivere ancora delle sue opere, vi consiglio anche la visione di un bellissimo video realizzato dalla galleria rossofenice di Benevento.

Breve biografia dell'artista

Mario Lanzione, nasce a S. Egidio del Monte Albino (Sa). Studia al Liceo Artistico di Salerno e all’Accademia di Belle Arti di Napoli. E’ docente di Discipline Pittoriche al Liceo Artistico di Napoli. Impegnato nel settore della pittura astratta, dal 1975 espone in mostre personali e collettive. Compie viaggi di studio nelle maggiori città europee e, nel 1976, è alla “Schmuck/galerie di Basilea. Con la personale del 1976, alla Galleria d’arte contemporanea “La Roggia” di Pordenone, dimostra già una “sua” connotazione pittorica tesa al superamento della pittura Informale e Geometrica.  E’ in  questa ottica che Marcello Venturoli, conosciuto con la partecipazione al “Premio Michetti” del 1978 di Francavilla al Mare, scrive il testo per la mostra personale alla galleria d’Arte “di San Carlo” di Napoli. Successivamente espone in Turchia, in molte città italiane e all’Expo arte di Bari del 1982, ove, per l’occasione, viene pubblicato dalla casa editrice “I.G.E.I.” di Napoli, il saggio critico di Luigi Paolo Finizio; - “Una situazione a Napoli”-. Tra il 1980 e il 1990, è tra i fondatori di importanti gruppi e associazioni culturali e coordina il: - “Movimento di giovani artisti dell’area astratta”-. E’ ideatore di mostre Internazionali di “Mail/Art”, alle quali partecipano artisti provenienti da tutta Europa, America e Giappone. Dà vita a numerose performances ove pittura, scultura, musica, poesia e teatro si fondono in un’unica espressione artistica. Espone in collettive e rassegne con i maggiori artisti campani e, nel 1988, è presente a Palazzo Marchi di Pordenone con il gruppo “Una linea napoletana”; il catalogo, edito dalla casa editrice “Mazzotta” di Milano, è curato da Enrico Crispolti. Partecipa alle iniziative proposte e coordinate da Luigi Paolo Finizio, come le mostre alla Galleria d’Arte “Di Sarro” di Roma e, alla Casina Pompeiana di Napoli con catalogo - “Rizoma – radici nel contemporaneo”, edito dalla “Mazzotta” di Milano. Di Luigi Paolo Finizio, è anche il saggio critico: - “Sulla Soglia del Visibile”, edito dalla casa editrice “Plusart” di Venezia Mestre. Nel 1990, la collana “Strumenti” dell’Editorial Staff di Salerno, pubblica la monografia curata da Manuela Crescentini - “ Mario Lanzione: tra ragione e fantasia”. L’attività artistica di Lanzione, seguìta con attenzione dai critici: Maiorino, Manganelli, Vitiello, Battarra, Calabrese, Civita, Scontrino, Carnemolla, De Felice, Gasbarrini, Agnisola, Izzo, Notte, Caroli, Meneguzzo, Segato, Montano, Iovino, Pinto, Giannì, Tafuri, Pratesi, Crispolti, Corbi, Morante, Fischbacher, Zampanini, Alfano e altri, prosegue con mostre a Miami, al Museo di Arte Moderna di Tokyo, a quello di Mendoza, di San Juan e di Buenos Aires, a Instabul, in alcune città della Slovenia, a Salisburgo e Innsbruck, a Zurigo e a Berlino. Negli ultimi anni aderisce a “movimenti” costituiti dai maestri della pittura Astratta campana, con il gruppo “Generazioni” formato da: Barisani, De Tora, Di Ruggiero, Manfredi e Spinosa. Realizza opere e installazioni per Enti pubblici e privati. E’ presente in mostre personali e collettive in Svizzera; espone alla “Galerie Del Mese-Fischer di Meisterschwanden, alla Keller Galerie di Zurigo e collabora con la galleria “Mainart” di Baden- Dattwil. La sua ultima personale è organizzata dalla galleria “Rosso Fenice” di Benevento e, tra gli impegni più recenti, è: la partecipazione alla “Fondazione d’Arte Contemporanea” di Grosseto, ad “Immaginaria arti visive Gallery” di Firenze e alla Walter Bischoff Galerie di Berlino.